“Pericolo formaldeide nei lubrorefrigeranti”: scarica qui l’articolo. Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista “MTM Subfornitura” Anno IX n. 1 01/02-2018.
L’importanza del Lubrorefrigerante
Sempre più le officine meccaniche comprendono l’importanza che il lubrorefrigerante ricopre nelle lavorazioni meccaniche per garantire a macchine e utensili elevate prestazioni e ottenere risultati di alto livello.
Nei lubrorefrigeranti miscibili in acqua tuttavia vengono spesso utilizzati battericidi per mantenere stabile l’emulsione nel tempo.
I battericidi più usati in questi casi sono generalmente ‘donatori di formaldeide’, sostanze riconosciute cancerogene per l’uomo dal 1/1/2016.
E con il regolamento (UE) 2015/491 la formaldeide e le miscele che la contengono in percentuale sopra lo 0.1%,vengono classifi cate come Carc. 1B H350 (cancerogeno, può provocare il cancro).
Se il battericida donatore di formaldeide è presente in percentuale inferiore allo 0,2%, non c’è obbligo di segnalazione sulla scheda dati di sicurezza.
Per cui è necessario richiedere al fornitore se nel prodotto è contenuto un donatore di formaldeide.
Ciclo Produttivo
Il passo successivo è verificare la presenza di borati, acido borico, anch’esso iscritto nella lista nera delle sostanze estremamente preoccupanti per la salute.
Ogni azienda ora è chiamata a verificare se la formaldeide entra nel ciclo produttivo sia come materia prima, sia come prodotto secondario di reazione (donatore di formaldeide) e il produttore di lubrorefrigeranti deve indicare nella scheda dati di sicurezza la presenza delle sostanze contenute nel prodotto.
Se il datore di lavoro sceglie di utilizzare all’interno del ciclo produttivo un prodotto che contiene formaldeide e/o donatore di formaldeide, dovrà effettuare periodicamente indagini ambientali che accertino il non superamento dei valori limite di soglia e sottoporre le persone esposte a controlli sanitari.
Il progresso nella ricerca ha fatto sì che anche nelle officine meccaniche si possa lavorare in assenza di nebbie oleose e di cattivo odore e alcune aziende hanno investito risorse per studiare e realizzare un nuovo concetto di lubrorefrigerante a basso impatto ambientale.
CHEMMA – Chemicals Green Solutions – è azienda leader nel settore dei prodotti chimici per la manutenzione industriale dal 1974, ha sempre offerto ai propri clienti prodotti di altissima qualità e adeguati alle più recenti normative in tema di sicurezza e salubrità.
Oltre ad aver convertito la storica gamma di lubrorefrigeranti in lubrorefrigeranti senza donatori di formaldeide (serie LIFE), come da regolamentazione europea UE 605/14,CHEMMA ha inserito nella già ampia gamma COOL LIFE GREEN (CLG), lubrorefrigerante dalla gradevole profumazione, anch’esso frutto di nanotecnologie, che ha contribuito a migliorare le prestazioni e la durata degli olii emulsionabili all’interno delle vasche” – spiega Maurizio Mangiarotti, titolare della società.
Il successo di questo prodotto è stato superiore alle aspettative e la sua idoneità sia in acque dolci che in acque dure lo ha fatto diventare il ‘SUV’ della lubrorefrigerazione.
Idoneo per la lavorazione di quasi tutti i tipi di metallo e di materiali plastici, il COOL LIFE GREEN (CLG) è utilizzato anche in applicazioni straordinarie come tranciatura e imbutitura perché la molecola polarizzata si comporta come additivo EP (Estrema Pressione) naturale, consentendo la lubrifica anche a pressioni elevate, migliorando quindi le operazioni di tornitura e fresatura”.
Quello che piace ai titolari delle officine è la riduzione dei consumi di olio che in molti casi supera il 50%, abbinando la qualità delle prestazioni alla salubrità dell’ambiente di lavoro garantita dall’assenza di Boro, cloro, zolfo e donatori di formaldeide.
“La crescita a due cifre registrata anche nel 2017 è la dimostrazione che la fiducia che le imprese da anni ci accordano è stata ben riposta”- conclude l’imprenditore.